Mi è capitato recentemente di trovarmi davanti ad un circuito abbastanza articolato che nonostante la correttezza dei collegamenti e delle principali tensioni sulle varie piste non ne voleva sapere di funzionare. Dopo molti test fatti al circuito (tutti apparentemente superati) mi accorgo che uno dei tanti mosfet presenti stava dissipando molto più calore del dovuto. Stacco le alimentazioni al circuito e con una lente cerco di guardare meglio il mosfet che confrontato con altri mi sembrava diverso in quanto metodo di incisione del font (sigla). Insospettito lo rimuovo dal pcb per analizzarlo meglio esteticamente e subito mi accorgo che anche i pin di "rame" erano ricoperti non da zinco ma da stagno, cosa molto strana per un mosfet di buona marca (ST Microelectronics). Procedo con un test della tensione di soglia e confrontandola con un altro mosfet della stessa sigla ma con pin ricoperti di zinco mi accorgo che i due valori non sono compatibili in quanto non perfettamente corrispondenti. Procedo a rimontare il mosfet "sano" nella scheda e sostituisco il mosfet che dava problemi con un'altro con i pin ricoperti di zinco. Collego il circuito, alimento e tutto funziona perfettamente. Contento perchè il circuito funzionava ma ancora insospettito dallo strano comportamento del mosfet "difettoso" lo prendo e comincio ad analizzare il suo aspetto esteriore, anche nel back (lato che va messo a contatto col dissipatore) noto delle insolite tracce di materia marroncina tra le fughe di separazione tra l' aletta metallica e la parte di package plastico. Mentre stavo togliendo dalla morsa il mosfet questo si separa in due parti scoprendo il chip interno, era davvero minuscolo e a questo punto, preso dalla curiosità, vado a pescare nello scatolone in cui accumulo i componenti bruciati un mosfet da sigla identica e tento di aprirlo mettendolo in morsa e stringendo forte, anche questo si apre (ma noto che ha richiesto molta più forza per rompersi). Confrontando l'interno scopro che il chip dell' integrato "strano" contiene al suo interno un chip molto più piccolo di quello dell'integrato pescato tra quelli bruciati. A questo punto mi sorge il dubbio che il mosfet strano fosse come una replica dell'altro integrato (quello bruciato) fatta con materiali scadenti.
Dopo una breve ricerca nel web scopro che in questi ultimi anni molti grandi produttori prima di acquistare il lotto di integrati da impiegare per la produzione li analizzano internamente: i componenti sono fresati e messi sotto acido per rimuovere il package esterno e controllare il chip interno per svelare dei "falsi". Dopo altre ricerche scopro che l'integrato che avevo trovato era un falso!
Gli integrati taroccati sono a prima vista identici agli originali come estetica ma se confrontati attentamente con un originale si possono riconoscere. Perchè cercare di scoprire se l'integrato è un falso o no? Beh perchè come nel mio caso le caratteristiche interne (parametri e curve) non corrispondevano. La cosa può essere pericolosa perchè se il mosfet falso avesse controllato qualche unità logica o componente sofisticato/delicato avrebbe potuto danneggiarlo irreparabilmente rendendo inutilizzabile il circuito. Anche se è raro che il circuito non funzioni a causa di questi falsi (infatti se i falsi sono fatti bene arrivano ad essere cloni perfetti in quanto caratteristiche elettriche ad un originale) qualche volta come nel mio caso può capitare che il circuito non funzioni.
Allego qui di seguito alcune foto del confronto di un transistor vero a sx e del falso a dx (questo è praticamente quello che ho visto io quando ho confrontato il vero con il falso):
Dopo una breve ricerca nel web scopro che in questi ultimi anni molti grandi produttori prima di acquistare il lotto di integrati da impiegare per la produzione li analizzano internamente: i componenti sono fresati e messi sotto acido per rimuovere il package esterno e controllare il chip interno per svelare dei "falsi". Dopo altre ricerche scopro che l'integrato che avevo trovato era un falso!
Gli integrati taroccati sono a prima vista identici agli originali come estetica ma se confrontati attentamente con un originale si possono riconoscere. Perchè cercare di scoprire se l'integrato è un falso o no? Beh perchè come nel mio caso le caratteristiche interne (parametri e curve) non corrispondevano. La cosa può essere pericolosa perchè se il mosfet falso avesse controllato qualche unità logica o componente sofisticato/delicato avrebbe potuto danneggiarlo irreparabilmente rendendo inutilizzabile il circuito. Anche se è raro che il circuito non funzioni a causa di questi falsi (infatti se i falsi sono fatti bene arrivano ad essere cloni perfetti in quanto caratteristiche elettriche ad un originale) qualche volta come nel mio caso può capitare che il circuito non funzioni.
Allego qui di seguito alcune foto del confronto di un transistor vero a sx e del falso a dx (questo è praticamente quello che ho visto io quando ho confrontato il vero con il falso):
Nella successiva immagine notiamo il codice di data corretto (spiegato nel testo sottostante all' immagine) ma i pin ricoperti di stagno.
I transistor TO-3 Motorola sono in genere i più facili da verificare:
La prima cosa da verificare sono i codici di data. Motorola ha cessato di produrre transistor nel 2000, dalle marcature di codici di data l'ultima serie prodotta conosciuta è del 22 luglio 2000. Tutto ciò che ha un codice di data successivo al 0028 è ovviamente un falso (come i transistor qui di fianco). I falsari sanno che tutti vogliono "nuove" parti ed è per questo che mettono nuovi codici di data per far credere che il componente è di recente produzione. Ecco, osservando l'immagine 1 qui di fianco mi sorge una domanda: "Guardando il codice di data, come fa questo transistor ad essere stato prodotto 2 anni dopo che la Motorola ha cessato la sua produzione?" Risposta? E' un falso! Nella seconda foto sembra tutto ok vero? Il codice di data è ok, peccato che la Motorola non abbia mai prodotto transistor con la cupola del package curva... |
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E qui provate a dirmi che i cinesi non si inventano di tutto... non credevo ai miei occhi, ho trovato queste immagini nel web ed ho letto che a molti è capitato e questi "condensatori con la sorpresa" si trovano soprattutto negli amplificatori audio (cinesi) e dove bei "condensatori ciccioni" fanno bella figura.
E se non basta ecco questo "iPhone"... fantastico.... :D